ACQUA: RICERCA, A VERONA E' BUONA E POCO COSTOSA


- VERONA - L'acqua veronese non solo e' buona, ma e' anche tra le meno costose. L'indicazione emerge dall'analisi effettuata dalla societa' Aato veronese sul costo della bolletta dell'acqua, che propone un confronto con le citta' venete e con altri capoluoghi italiani di analoghe dimensioni. Il costo medio nel veronese risulta di 170 euro all'anno, pari ad un prezzo unitario si 0,97 euro per metro cubo. A livello regionale e' dietro solo a Venezia (103,29 euro annui per 0,59euro/m3). Treviso registra 172,19 euro all'anno, Belluno 188,79, Vicenza 210,10, Padova 224,62 e Rovigo che con 292,80 euro di spesa media all'anno, risulta la citta' piu' cara. L'analisi si e' rivolta anche a citta' italiane di dimensioni simili a Verona, come Ancona, Firenze, Pisa, Empoli, o piu0' grandi come Roma e Torino, prese come riferimento della 'gestione privatizzata'. Solo la capitale risulta avere un costo annuo medio inferiore (153,31 euro). (ANSA)

PETROLIO: CIBI STRANIERI INQUINANO, BENE MADE IN ITALY/ANSA


Vino australiano, prugne cilene, carne argentina. Tra i cibi 'stranieri' che arrivano sulle tavole degli italiani, sono loro i primi tre classificati nella top ten per i consumi di petrolio ed emissioni di anidride carbonica. Basti pensare alle distanze che 1 kg di queste delizie enogastronomiche percorrono in aereo prima di toccare l'Italia: oltre 10mila km, con relativi 20 kg di emissioni di anidride carbonica. Da segnare nella lista 'nera' anche il mango dal Peru', l'anguria da Panama, la carne dal Brasile, l'aglio dalla Cina, l'uva da tavola dal Sud Africa, i meloni da Guadalupe e il riso dagli Usa. A stilare la chart dei cibi 'spreconi' di energia e' Coldiretti, in occasione dal Forum internazionale sull'energia di Venezia, realizzato con la collaborazione dello studio Ambrosetti. Secondo Coldiretti, per aiutare l'ambiente e consumare meno petrolio, la scelta del consumatore che vuole fare la spesa in modo piu' sostenibile dovrebbe cadere su alternative offerte dal menu nazionale. Se la produzione di vino made in Italy e' destinata per quasi il 60% ai 469 vini nazionali Doc, Docg e Igt, l'Italia ha anche il primato europeo nella quantita', varieta' e sanita' dell'ortofrutta, mentre per la carne c'e' quella proveniente dalle prestigiose razze storiche italiane come la Chianina, dalla quale si ottiene la fiorentina. Gia' una sola famiglia che decida di consumare prodotti locali, facendo attenzione agli imballaggi, potrebbe fare la differenza, arrivando a tagliare fino ad una tonnellata di emissioni di anidride carbonica l'anno. Per alcuni dei prodotti stranieri nella lista 'nera' poi si pongono anche perplessita' di carattere sanitario. Coldiretti cita il caso della carne proveniente dal Brasile, per la quale la commissione europea e' intervenuta per limitare le importazioni, perche' non soddisfa i requisiti sanitari dell'Unione. E sull'aglio cinese, spiega l'organizzazione degli agricoltori, pesano dubbi provocati dalle emergenze sanitarie che si sono verificate per gli alimenti provenienti da quel Paese. Per tutti gli altri, invece, secondo Coldiretti ''non ci sono motivazioni che ne giustificano la scelta, anche considerando il fatto che acquistare quelli italiani durante la stagione produttiva garantisce maggiore risparmio e freschezza''. In generale, riferisce Coldiretti, si stima che un pasto medio a livello globale percorra oltre 1.900 km via camion, nave e/o aeroplano prima di arrivare sulla tavola. E spesso ci vuole piu' energia per portare il pasto al consumatore, di quanta non ne fornisca poi il pasto stesso in termini nutrizionali, senza contare gli effetti sull'atmosfera e sui cambiamenti climatici provocati dall'emissione di gas ed effetto serra. All'estero, spiega l'organizzazione degli agricoltori, la sensibilita' di alcune catene della grande distribuzione commerciale europee ha gia' portato in alcuni casi alla scelta di dedicare ampi spazi sugli scaffali a prodotti locali del territorio o a segnalare i prodotti provenienti da Paesi lontani con relativi costi ambientali, in genere attraverso un'etichetta che misura la CO2 prodotta. In Italia la Coldiretti ha avviato una mobilitazione per aiutare i consumatori: dall'introduzione dell'obbligo di indicare la provenienza di cibi in vendita, alla disponibilita' di spazi nella distribuzione commerciale dove poter acquistare alimenti locali, fino all'inaugurazione del primo circuito a km zero, che include dalla gelateria alla ristobottega di Verona, dall'osteria di Padova allo snack bar di Treviso, dai vari ristoranti del veneziano fino ai locali del parco delle Dolomiti nel Bellunese. (ANSA)

Cosa puoi fare per partecipare attivamente? Tanti nostri piccoli gesti quotidiani possono, tutti insieme, aiutare il mondo a guarire dalla febbre.

Questi eco-consigli sono stati estrapolati dalle indicazioni del decalogo di Al Gore, dalle indicazioni del World Watch Institute e incidono sulle emissioni di CO2 nei principali settori dei paesi occidentali, ovvero produzione industriale, consumi di energia, di risorse, trasporti.
1. Cerca il bollino verde. Scegli prodotti con una certificazione “eco”. Sceglili di qualità, durevoli, belli e funzionali: quelli fuori moda o scomodi da usare tendono a essere buttati prima.
2. Cambia la luce. Sostituisci una lampadina normale con un’altra a basso consumo per risparmiare 70 kg di CO2 l’anno e tanti soldi in bolletta (almeno 60 euro l’anno se le si cambia in tutta la casa). Le vecchie lampadine al tungsteno dovrebbero in realtà chiamarsi “stufette”: il 95% dell’elettricità la sprecano in calore inutile.
3. Smettila di starnutire sugli alberi. Meno "usa e getta": per detergere, pulirsi, farsi la barba, scrivere… c’è sempre un’alternativa migliore della carta vergine.
4. Più riciclo. La carta riciclata riduce del 20% la CO2 e salva gli alberi. La plastica diventa mille cose diverse. Riciclare il vetro fa risparmiare il 30% di CO2 e il 120% di materie prime. Riciclare le lattine di alluminio l’85%, e con 37 lattine si fa una caffettiera nuova.
5. Risparmia con “classe”. Un frigo di classe “A” va per 43 ore con la stessa energia consumata da uno di classe “C” in 16. Usa lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico: il tasto “1/2” inganna, dà risparmi solo del 20%. E un bucato a 90°C consuma sette volte tanto che a 30°!
6. Niente luci rosse. Stereo, tv e dvd in “stand-by” succhiano da 70 a 150 euro all'anno d’elettricità, non per il led ma perché stanno accesi per “sentire” il telecomando. No, spegni tutto con il pulsante.
7. Riscalda meglio. Non coprire i caloriferi con niente. Abbassa il termostato, ogni grado in meno fa risparmiare l’8% annuo. Se la caldaia ha più di vent’anni, sostituiscila.
8. Climatizzatore. Usalo moderatamente, non installarlo su una parete assolata, e quand’è acceso le finestre vanno chiuse.
9. Ai fornelli. Pentole dello stesso diametro della corona dei fornelli, altrimenti si spreca fino a un terzo di calore. E col coperchio! Senza si consuma il quadruplo di gas.
10. Meno carne. 1 kg di carne consuma 100 volte le risorse di 1 kg di cereali. 1 kg di patate assorbe 500 litri d'acqua, 1 kg di grano 900... 1 kg di carne da 25.000 a 100.000! E ogni hamburger fa fuori mezzo metro quadrato di foresta. Insomma, più verdure, solo di stagione, più cibi locali e meno trasporti internazionali.
11. Meglio da agricoltura biologica. Oltre a inquinare meno, consumare meno energia ed emettere la metà dei gas delle altre, le fattorie bio hanno anche un ruolo "attivo" nel ridurre i gas serra. Ogni ettaro bio assorbe 1,5 kg di tonnellate di CO2 all'anno: per l’attuale superficie italiana fanno 1.650 mila tonnellate di CO2 all’anno!
12. Acqua di rubinetto. Ha tanti eco-vantaggi, costa poco, è controllatissima. Raccoglila in una brocca al mattino per la sera, così il cloro evapora ed è pure buona!
13. In macchina meno e meglio. Il 46% delle emissioni di CO2 dei trasporti viene da auto private. L’auto ben tagliandata può consumare il 5% in meno. Con le gomme gonfie, il 2%. Non partire subito: a freddo “beve” il 50% in più.
14. Se si può, in treno. Da Milano a Roma un passeggero in aereo genera 80 kg di CO2; in auto da solo, 70 kg; in treno tre volte meno: 23 kg!
15. Usa solo pile ricaricabili. Durano da 500 a 1000 cicli. Quelle usa e getta sono bombe chimiche irrecuperabili, per produrle si consuma 200 volte l’energia che contengono, l’80% finisce nella spazzatura normale contaminandola, e comunque non sono riciclabili in alcun modo.
16. Al computer. Attiva la funzione “risparmio energia”. In pausa pranzo spegnilo bene, anche il monitor; e lo schermo Lcd consuma la metà.
17. Energia pulita. Accendi il contratto con un fornitore di energia rinnovabile.
18. Pianta un albero. Un solo albero assorbe almeno 1 tonnellata di CO2 nella durata della sua vita.
19. In libreria. “50 cose da fare per salvare il mondo e risparmiare denaro” di Andreas Schlumberger (Apogeo, a Impatto Zero) e “Salvare il mondo senza essere Superman”, di Roberto Rizzo (Einaudi).
20. Informati online. Leggere una notizia su Internet fa risparmiare il 97% d’energia rispetto a un quotidiano. Un’occhiata al sito di Al Gore (http://www.climatecrisis.net/), poi http://www.climatechange.eu.com/ (nuova campagna UE, "You control climate change". Pare facile: "Abbassa. Spegni. Ricicla. Cammina") e…
21. http://www.impattozero.it/. C’è il calcolatore della tua CO2 personale. Sai quanta ne emette ogni italiano in media, al giorno? 21 kg.
22. Sii consapevole. Ogni gesto ha un suo peso. Attenzione, rispetto e “impronta leggera” siano le parole d'ordine.
Stefano Carnazzi

Earth Day - Giorno della terra - il 22 aprile in tutto il mondo


Oggi 22 aprile, viene celebrata per la 35esima volta in tutto il mondo la Giornata della Terra, quest'anno la più grande manifestazione si svolge nell'Ucraina.
Anche se gli Usa non hanno firmato il Protocollo di Kyoto, ci sono delle associazioni, dei scienziati e dei personaggi americani molto attivi nella salvaguardia dell'ambiente. Una di queste realtà ambientaliste è Earth Day Network, una comunità nata 35 anni fa con Gaylord Nelson, un senatore del Wisconsin. Aveva mobilitato allora 20 milioni di americani per una gigantesca dimostrazione in favore dell'ambiente. Era il periodo in cui tutto era in movimento e nascevano molte istituzioni ancora oggi attive: la scienziata Rachel Carson aveva scosso il mondo da poco con il suo "La primavera silenziosa", dove dipinge gli effetti che i pesticidi e tutto l'arsenale chimico in grande sviluppo hanno sulla natura e sull'equilibrio della terra. Cominciano le attività di Greenpeace, con David Mc Taggart che nel 1972 fa la sua prima battaglia ambientalista. In Europa nei primi anni '70 viene fondato il Club of Rome, seguito dalla nascità del World Watch Institute di Lester Brown.
Anche quel giorno della dimostrazione ambientalista di 35 anni fa ha avuto un seguito ed è diventato l'Earth Day, un appuntamento annuale per gli ambientalisti di tutto il mondo. Quest'anno 12.000 organizzazioni sono al lavoro in 174 Paesi per festeggiare la giornata con eventi e manifestazioni sui temi della tutela dell'ambiente. Il movimento dell' Earth Day network è attivo nel fare pressione sui governi per realizzare delle politiche che favoriscono lo sviluppo sostenibile.
Il fondatore Gaylord Nelson fa un appello per l'Earth Day 2005, citiamo un piccolo estratto: "L'ambiente è diventato in questi anni un argomento con maggiore peso politico. Il pubblico è preparato a sopportare le misure necessarie per una società sostenibile, se il Presidente e il Congresso hanno l'intento di portarci verso quella meta. Sfortunatamente in questo momento le loro priorità sono altre...Abbiamo molti problemi ambientali seri da affrontare, ma due faccende attuali rendono l'indifferenza di questa leadership drammatica - l'energia e il controllo della crescità della popolazione mondiale..."

Gli uccelli migratori volano verso l'estinzione


Gli uccelli migratori, che ogni primavera dallAfrica ri­salgono verso l'Europa per nidificare, non tornano più. Il declino è così netto e diffuso che gli ornitologi pensano a un nuovo allarmante proble­ma ambientale: il rischio è che l'intero sistema migrato­rio stia entrando in crisi. Si calcola che ogni anno circa 5 miliardi di uccelli migratori lascino l'Africa per risalire verso l'Europa, prima di ri­tornare verso sud in autunno. Molti di questi sono i minu­scoli uccelli canterini e il loro viaggio di migliaia di chilo­metri, sorvolando zone im­pervie come il deserto del Sahara, è uno dei più straor­dinari fenomeni naturali del mondo. Ma ora il flusso degli uccelli migratori sta entran­do in crisi; e poichè gli uccelli si riproducono sempre meno, pian piano - avvertono gli scienziati - spariranno del tutto. I numeri di questo nuo­vo allarme ambientale sono stati per la prima volta messi insieme da un gruppo di esperti della Royal Societyfor the Protection of Birds.

L'altra faccia del Vinitaly



Con la fiera aumentano smog e traffico


Accanto alle degustazioni e alle trattative commerciali degli operatori, la 42esima edizione della fiera, che ha aperto i battenti ieri matti­na e durerà fino a lunedì prossimo, riporta di attua­lità l'emergenza in città del­le Pm10, le polveri sottili.
Già nella tarda mattina­ta di ieri le centraline del­l'Arpav hanno segnalato l'aumento dei valori. E le prospettive per i prossimi giorni non sono buone. Il piano della via­bilità non ha retto : ingor­ghi e colonne nelle ore di punta e in uscita. Per Legambiente il Comune «non ha favorito a suffi­cienza l'uso di treni e autous». Italia Nostra ha rin­carato la dose e ha parlato «di trasporto pubblico cit­tadino a livelli da Terzo mondo"