Verona: ci troveremo in emergenza rifiuti


L'assessore Luca Coletto illustra il piano della provincia per quanto riguarda le immondizie "Puntare tutto sulla differenziata e riprogettare Ca' del Bue" .
Ma il consigliere D'Arienzo replica "Documento già morto ci troveremo in allarme".
" È un piano che nasce già mor­to ancora prima di iniziare». Esordisce con queste parole Vin­cenzo D'Arienzo, consigliere pro­vinciale del Partito Democratico a proposito del piano provinciale dei rifiuti. «Il documento sui rifiuti non è ancora operativo visto che deve essere adottato dopo la delibera regionale ma già si vede come non puo' rispondere ai problemi di Vero­na che non è certo in una situazio­ne felice. Il nostro territorio è stato interessato negli ultimi anni da fatti gravi e traffici illeciti su cui tropi anno taciuto e questo piano rifiuti non risponde certo alla situazione: ad esempio la Provincia prevede entro il 2012 di arrivare al 65 per cento di raccolta differenziata, ma non dice come, non parla di piani attuativi, non c è nessun progetto su come ottenere questo risultato. E se comunque si raggiungesse questa percentuale guardiamo co­sa succederebbe con l'impianto di Cà del Bue - continua D'Arienzo - ci saranno 400 tonnellate di rifiuti da termovalorizzare, l'inceneritore dopo i 90 milioni di euro necessari per sistemarlo ne potrà bruciare circa 500 o 600 tonnellate, dove andremo a prendere gli altri rifiuti? Forse bisognerebbe ragionare me­glio su questa spesa, perché così facendo la Provincia va contro gli interessi di Cà del Bue e del Comu­ne che ne è proprietario. Se questo è lo scenario futuro, attualmente Verona non sta certo bene: con Cà del Bue praticamente fermo, la di­scarica di Pescantina chiusa e con quella di Torretta a Legnago che non è certo sufficiente, la nostra provincia è costretta a smaltire i ri­uti restanti in sei città diverse di tutta Italia».

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